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01/08/2024 | 10:00 AM

Þorrablót: la festa di metà inverno in Islanda

Þorrablót – nota anche come Thorrablot – è una festa islandese invernale che ha luogo nel vecchio mese norreno di Þorri, che va da fine gennaio a fine febbraio.

Durante il festival di Þorrablót, gli islandesi organizzano feste e brindano ai vecchi dei pasteggiando con una varietà di piatti insoliti e meravigliosi, che chiamano þorramatur (letteralmente "il cibo di Þorri"). Questa classica festa di metà inverno è caratterizzata da una serie di cibi conservati, deliziosi e, ehm, non molto deliziosi.

Il mese di Þorri è contrassegnato da due giorni speciali di festeggiamenti: Bóndadagur, o la Giornata degli uomini, che cade il primo giorno del mese, e Konudagur, o la Giornata delle donne, che apre il mese successivo del vecchio calendario invernale. Queste celebrazioni sono simili a quelle di San Valentino, con tanto di scambio di fiori e di doni.

Ricca di tradizioni vecchie e nuove, la festa di metà inverno in Islanda è sicuramente un momento speciale dell'anno. Continua a leggere per scoprire di più sul menù eccentrico e sulle origini di questa festa.

(Un appunto sulla lingua islandese: la lettera Þ / þ si pronuncia "th".)

Il menù di Þorrablót: un banchetto di insoliti piatti islandesi

La festa di metà inverno di Þorrablót è diventata famosa in tutto il mondo per l'insolito cibo che la caratterizza, ricco di carni affumicate, salate, essiccate, in salamoia e fermentate. Le storie di islandesi in festa che si abbuffano di squalo fermentato, testicoli di montone e testa di pecora destano incredulità e molta curiosità.

Posso confermare che le storie dello strano cibo islandese sono vere. Tuttavia, non temere: non mancano certo "normali" proposte gastronomiche in Islanda durante Þorrablót! I piatti islandesi più popolari come hangikjöt (agnello affumicato), harðfiskur (pesce essiccato) e rúgbrauð (un pane di segale scuro e dolce) appaiono nel buffet accanto a prelibatezze che si possono considerare più un gusto acquisito.

La bevanda preferita per mandare giù il tutto è Brennivín (una grappa islandese).

Poiché era destinato a essere consumato a fine inverno, questo cibo tradizionale (anche se un po' strano) islandese in gran parte è costituito da parti dure o comunque indesiderate dell'animale che sono state conservate nel mysa (siero di latte fermentato). Il mysa serve sia a conservare il cibo che a scomporre le proteine, rendendo la carne più tenera e appetibile. Detto questo, non aspettarti i sapori raffinati del pollo arrosto.

Pronto per la selezione?

Nella foto sottostante, il piatto principale contiene svið (testa di pecora) e sopra, da sinistra a destra, puoi vedere lifrarpylsa (salsiccia di fegato e sugna), blóðmör (sanguinaccio) e hákarl (squalo fermentato, in una vaschetta di plastica). Più sopra trovi hangikjöt (agnello affumicato) e hrútspungar (testicoli di montone). Nel piattino si vedono flatkaka (focaccina piatta) e rúgbrauð (pane di segale).

Dove provare cibi islandesi insoliti

Se ti senti avventuroso e ti trovi in Islanda durante il periodo del Þorri, cerca un buffet di Þorrablót per provare piatti come testicoli di montone stagionati, squalo fermentato e salsiccia di fegato.

Puoi trovare i menù Þorrablót (o un assaggio gastronomico in stile þorramatur) presso alcuni ristoranti tradizionali in tutto il Paese, come Café Loki, Íslenski barinn, Hressó, Múlakaffi e Þrír Frakkar in centro a Reykjavík. Puoi anche trovare alcune di queste prelibatezze nei frigoriferi dei supermercati, anche se spesso sono in stock solo nel periodo del festival di Þorrablót.

Un piatto islandese di Loki, dal Café Loki di Reykjavík.

La storia della festa di metà inverno in Islanda

Il folclore e la storia alla base delle tradizioni di Þorrablót sono affascinanti tanto quanto gli insoliti piatti di questa festa. Continua a leggere per scoprire le origini e i racconti popolari sulla classica festa invernale islandese.

Racconti antichi e tradizioni del calendario

Grazie alla sua posizione in prossimità del Circolo polare artico, in Islanda si verificano grandi cambiamenti meteorologici nel corso delle stagioni e una drammatica alternanza tra il buio e la luce del giorno. Il picco di oscurità si raggiunge il 21 dicembre, al solstizio d'inverno, e da quella data il sole risale lentamente sempre più in alto, giorno dopo giorno.

Non ti stupirà sapere che le stagioni dell'Islanda hanno condizionato la cultura e il folklore dei suoi abitanti. Questo include i mesi del calendario, che arrivano sistematicamente anno dopo anno, in parallelo con il gelo e l'oscurità dell'inverno e il calore e l'erba verde dell'estate.

Il mese di Þorri è l'unica vestigia del vecchio calendario islandese il cui nome risuona ancora tra gli abitanti attuali. Nel vecchio calendario, Þorri inizia alla fine di quello che noi ora chiamiamo gennaio.

L'origine della parola è incerta, ma potrebbe essere connessa con Þór (Thor), il dio norreno. Nei racconti medievali, Þorri viene rappresentato come una personificazione dell'inverno: un uomo possente e potente, forse un re o un capo tribù, dal carattere duro e spietato. Le fonti medievali citano anche Þorrablót, dove blót connota un evento sacrificale e comunitario.

Grazie alla sua posizione in prossimità del Circolo polare artico, in Islanda si verificano grandi cambiamenti meteorologici nel corso delle stagioni e una drammatica alternanza tra il buio e la luce del giorno. Il picco di oscurità si raggiunge il 21 dicembre, al solstizio d'inverno, e da quella data il sole risale lentamente sempre più in alto, giorno dopo giorno.

Non ti stupirà sapere che le stagioni dell'Islanda hanno condizionato la cultura e il folklore dei suoi abitanti. Questo include i mesi del calendario, che arrivano sistematicamente anno dopo anno, in parallelo con il gelo e l'oscurità dell'inverno e il calore e l'erba verde dell'estate.

Il mese di Þorri è l'unica vestigia del vecchio calendario islandese il cui nome risuona ancora tra gli abitanti attuali. Nel vecchio calendario, Þorri inizia alla fine di quello che noi ora chiamiamo gennaio.

L'origine della parola è incerta, ma potrebbe essere connessa con Þór (Thor), il dio norreno. Nei racconti medievali, Þorri viene rappresentato come una personificazione dell'inverno: un uomo possente e potente, forse un re o un capo tribù, dal carattere duro e spietato. Le fonti medievali citano anche Þorrablót, dove blót connota un evento sacrificale e comunitario.

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Ci sono storie di speciali festeggiamenti all'inizio di Þorri già nel XVIII secolo, anche se non sappiamo con certezza di cosa si trattasse.

Sappiamo però che alla fine del XIX secolo le celebrazioni comunitarie a base di poesie, piatti e bevande sostanziose divennero popolari con il nome di þorrablót. Questo coincide con il periodo in cui il sentimento nazionale romantico era al culmine e suscitava interesse per tradizioni percepite come antiche e specifiche della cultura islandese.

Un'altra sorta di revival del Þorrablót ebbe luogo a Reykjavík dall'inizio alla metà del XX secolo, quando la popolazione della capitale islandese, in rapida crescita, iniziò ad aspirare un ritorno alla cultura della campagna in cui era cresciuta, comprese le tradizioni culinarie.

Facendo un ulteriore passo avanti, negli anni '50 un ristoratore intraprendente ebbe l'idea di attirare i clienti durante la bassa stagione, da gennaio ad aprile, offrendo quelli che presentava come piatti tradizionali islandesi e che chiamava þorramatur (cioè cibo di Þorri) in riferimento all'antico calendario.

Il menù comprendeva prelibatezze come involtini stagionati di fianchi di agnello e teste di pecora bollite e bruciacchiate. L'idea prese piede e costituì la base delle moderne tradizioni di Þorrablót.

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Come abbiamo visto, la storia di Þorrablót è affascinante, come lo è anche la sua connessione a due giorni speciali del calendario islandese:

  • Bóndadagur (la Giornata degli uomini, a volte anche chiamata La Giornata dei mariti), che apre la stagione di Þorri
  • Konudagur (la Giornata delle donne), che segna l'avvio della nuova stagione di Góa

Il mese di Þorri è associato al dio norreno Þór, che rappresenta la mascolinità, la resistenza e le difficoltà dell'inverno. Góa, invece, è una figura femminile del folklore islandese che rappresenta l'avvicinarsi della primavera e che porta con sé cambiamenti, crescita e ottimismo.

Sia nel giorno degli uomini che in quello delle donne, si offrono fiori ai partner per cui è arrivato il giorno dei festeggiamenti, ma si incoraggiano anche le coccole e i vizi in generale. Nonostante quella dei fiori sia una tradizione piuttosto recente (cosa che non sorprende, considerato il paesaggio invernale dell'Islanda), è molto seguita in entrambi i giorni e spesso accompagnata da piccoli doni e omaggi.

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Le prossime celebrazioni della Giornata degli uomini e della Giornata delle donne

202520262027
Bóndadagur – La Giornata degli uomini24 gennaio 23 gennaio22 gennaio
Konudagur – La Giornata delle donne23 febbraio22 febbraio21 febbraio
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Le celebrazioni della festa invernale di Þorrablót sopravvivono fino ai giorni nostri nella cultura islandese, anche se sono cambiate con il passare del tempo.

Una volta fortemente connesso alle divinità norrene, oggi il festival di Þorrablót rappresenta un'orgogliosa celebrazione della cultura e della comunità islandese. L'aspetto sociale della festa di metà inverno è particolarmente spiccato, e spesso durante la stagione di Þorri si tengono diversi eventi, come spettacoli teatrali, musica dal vivo e altro ancora.

Il fascino duraturo di celebrazioni stagionali come queste deriva senza dubbio dal fatto che segnano una deviazione dai ritmi della vita di tutti i giorni: chi non ama la possibilità di prendersi una pausa e riunirsi con amici e familiari? Servivano probabilmente anche come momento di leggerezza in inverno, per ricordare che la primavera e l'estate sarebbero presto arrivate, portando con loro un futuro più caldo e più positivo.

La storia di Þorri e Góa adesso ci aiuta a capire lo stile di vista passato in Islanda e da dove i suoi abitanti traevano sostentamento quando le fonti di cibo erano scarse. Partecipa alle festività per un assaggio autentico della vita di altri tempi.

Non limitarti a un assaggio dell'Islanda

Che tu partecipi alle celebrazioni del Þorrablót o gusti le prelibatezze stagionali in un altro periodo dell'anno, ci sono molte delizie culturali e culinarie islandesi che aspettano solo di essere scoperte.

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